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25 Febbraio 2025   |   Eventi

La nostra Porta Santa? Un’altra economia da attraversare

L’economia è ancora una porta chiusa. Dominio di chi ne padroneggia il linguaggio e muove i suoi complessi ingranaggi, mentre molti restano esclusi. Ma l’intuizione del Papa con Economy of Francesco va nella direzione opposta: l’economia riguarda tutti, a partire dai più giovani. 

Per questo anche noi con Economy of Francesco ci siamo messi in cammino quest’anno. Ma la porta che insieme al Papa vorremmo aprire è quella di un Giubileo che diventi modello di un’economia nuova. Per un’economia che non sia più una porta invalicabile per i più deboli, ma diventi luogo di giustizia, di respiro, di restituzione.

Eppure, il Giubileo biblico sembrerebbe descrivere un tempo senza economia, un anno in cui l’economia deve farsi da parte. I terreni si lasciano riposare e gli schiavi si liberano: gli ingranaggi della produzione si fermano. Le terre tornano ai loro antichi proprietari, come per smentire e annullare le transazioni economiche che negli anni precedenti avevano spostato la proprietà dei beni. Si direbbe quindi un momento antieconomico, in cui non solo il mercato viene sospeso e la produttività si interrompe, ma anche le leggi che regolano gli scambi vengono ribaltate.

Invece, con Economy of Francesco crediamo l’esatto opposto: il Giubileo è profezia economica. Non è un’interruzione dell’economia, ma una sua rifondazione. Ci ricorda che l’economia non è fine ma strumento, una chiamata necessaria in un tempo in cui l’economia rischia di divorare il lavoro, il tempo e la terra. 

Il tempo del riposo, lo Shabbat, non è una sospensione dell’economia, ma la sua espressione più autentica. Ci ricorda che l’economia non è fatta solo di efficienza e massimizzazione del profitto, ma di beni relazionali e gratuità: solo quando si rende capace di incorporare questa dimensione si compie davvero. Il riposo non è il contrario del produrre, è ciò che permette all’economia di esistere in modo sostenibile.

E oggi? Abbiamo il coraggio di immaginare un’economia che sappia fermarsi, che non esaurisca le persone e il pianeta, che riconosca il valore della pausa, della restituzione, della condivisione?

È questo il messaggio che vogliamo portare al Giubileo del 2025, per dire che il Giubileo può diventare un modello economico concreto. Un modello che restituisce, che libera, che riconosce i limiti e il valore del tempo.

Nel Giubileo cattolico c’è un’ulteriore dimensione essenziale, che nei testi biblici non era esplicitata, ma che oggi interroga profondamente l’economia: il pellegrinaggio. Il pellegrinaggio non è solo un percorso spirituale, ma un modello di vita. E, oggi più che mai, un modello economico. A questa intuizione siamo particolarmente legati da quando, nell’autunno del 2023, Papa Francesco ha rivolto ai giovani di Economy of Francesco parole che hanno segnato il nostro cammino:

“Il cammino dei pellegrini è da sempre rischioso, intessuto di fiducia e di vulnerabilità. Chi lo intraprende deve presto riconoscere la sua dipendenza dagli altri, lungo il percorso: così, voi comprendete che anche l’economia è mendicante delle altre discipline e saperi.”

È proprio in questa consapevolezza che nasce l’urgenza di ripensare i modelli economici alla luce della fragilità, della condivisione e della reciprocità.

L’economia del pellegrino è l’opposto dell’economia dell’accumulo e del controllo. Non si muove con pesi inutili, non cerca la sicurezza nei patrimoni, non si chiude nella presunzione di bastare a sé stessa. Chi è in cammino sa che avrà bisogno degli altri, che la strada non è mai percorribile da soli, che la meta si raggiunge solo nella consapevolezza della propria vulnerabilità. In un tempo che ci ha abituati a pensare l’economia come una questione di dati, di grafici, di profitto, è necessario rimettere al centro la relazione, la cura, la costruzione di un bene comune che non sia semplicemente il risultato di interessi individuali. 

Questi sono i temi principali che stiamo affrontando anche nella edizione 2025 della School di Economy of Francesco, Pellegrini di cambiamento, in corso. Un’esperienza che raccoglie l’invito del Papa e lo traduce in un cammino concreto. Un modo per dire che l’economia, come il pellegrino, non può restare ferma: deve mettersi in cammino.

La nostra Porta Santa è l’economia, e noi siamo pronti a varcarla, a piedi. A Roma, nell’Academy, nelle università e nei nostri luoghi di impegno quotidiano, vogliamo attraversare questa soglia. Non sarà un passaggio immediato, ma è il cammino necessario.

Articolo di Luca Iacovone pubblicato nell’inserto Economia Civile, Avvenire il 26 Febbraio 2025.